Il vecchio e il bambino
Un vecchio e un bambino si preser per mano
E andarono insieme incontro alla sera
La polvere rossa si alzava lontano
E il sole brillava di luce non vera.
Francesco Guccini, 1972
Questo recita una delle più celebri canzoni di Francesco Guccini.
Due estremi che condividono dei tratti comuni, primo fra tutti quello d’essere ai margini della vita. Il primo ha già camminato a lungo, il secondo deve ancora iniziare. Il vecchio ed il bambino sono, anche se in modi differenti, fragili.
Dove s’incontra al loro fragilità?
Qual è il momento in cui queste figure si avvicinano sino al punto di sembrare simili?
Il vecchio e il bambino sono, per utilizzare le parole del Santo Padre «il tesoro di un popolo» e sarebbe facile argomentare. Gli uni portatori di innocenza, gli altri custodi di quell’innocenza. I primi da istruire all’esperienza, gli altri istruttori preziosi. Entrambi «principali cittadini delle periferie esistenziali».
Il contest indetto dall’Associazione Family è l’espediente per invitare giovani e meno giovani (vecchi e bambini?) a raccogliersi attorno al tema proposto, collezionando riflessioni e sentimenti diversi. E a tessere un filato che, comunque vada, sarà pregiato.





